Guglielmo, un giovane avvocato praticante presso lo studio legale del noto penalista Larosa, è alle prese con uno strano testamento il cui sconosciuto beneficiario è stato coinvolto decenni addietro in un oscuro omicidio. È il 1939. Al tempo in cui il duce chiede incessantemente al popolo, già provato dalla miseria, di credere, obbedire e combattere, Giacomo, Giovanni, Michele, Mimì e Vincenzo sono cinque amici per la pelle, sempre insieme a lavorare, pascolare le pecore, bere un bicchiere di vino in osteria, immaginare un futuro diverso. Giovanni però si è iscritto al Partito Fascista e in cambio di denaro fa la spia riferendo i nomi della povera gente che la pensa diversamente dal duce e dalle sue idee estremiste e che viene quindi catturata e fucilata. Ma i suoi amici non possono tollerare un torto così grave decidendo così di farsi giustizia da soli.
Marisa Vasco, dopo Missa Est, torna con un nuovo e intrigante noir dove riesce ancora a mescolare sapientemente i particolari di una storia vera, reperita in archivio, con le vicende della Storia nazionale durante la guerra e nel dopoguerra. In L'ombra del nibbio, la Vasco penetra sapientemente le menti dei suoi personaggi, raccontando i drammi personali e universali di un'umanità che la Storia ha reso vittima di un sistema malato fatto di soprusi e inganni ma che lotta per la sopravvivenza e per la propria e altrui libertà.